FIRENZE – Dopo un complesso restauro durato 5 anni e 5 mesi, torna finalmente ammirabile in tutto il suo splendore l‘Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci.
L’opera, ricollocata nei giorni scorsi nella Galleria degli Uffizi, è stata ‘scoperta’ oggi e da domani sarà protagonista di una mostra appositamente dedicata fino al 24 settembre, esposta a fianco di un suo gemello tematico , l’Adorazione dei Magi di Filippino Lippi. “Un ‘emozione incredibile” ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt. >>> Ascolta
Il dipinto, realizzato da Leonardo nel 1481, era stato inviato all’Opificio delle pietre dure nel 2011 a causa del grave deterioramento delle superfici pittoriche. “Si è salvato un capolavoro a rischio – ha aggiunto Schmidt – e facendolo, nel mentre abbiamo portato alla luce un mondo ricchissimo che viveva nell’opera, rimasto nascosto in questi secoli”.
Grazie al lavoro svolto dall’equipe di cinque restauratori guidati da Roberto Bellucci e Patrizia Riitano, sotto la supervisione di Cecilia Frosinini e del responsabile dell’ente di tutela Marco Ciatti, è stato possibile far emergere particolari mai visti e indicazioni di ricerca inedite.
In base a quanto emerso, il dipinto sarebbe stato utilizzati come una sorta di tavola “preparatoria” d elementi che si sarebbero ritrovati più tardi in altri capolavori del genio di Vinci: la zuffa di cavalieri che appare sullo sfondo ricorda molto di quanto sappiamo della Battaglia di Anghiari; vicino alla Vergine collocata al centro troviamo la testa di un vecchio che fa pensare senz’altro ad una sorta di studio del suo San Girolamo. Ed anche i riflessi d’acqua, visibili, con un po’ di attenzione sotto i piedi di Maria, evocano l’effetto visivo che comparirà, con maggiore forza nella Vergine delle Rocce.