FIRENZE – “Io non sono affatto in bilico. Sarò sulla politica nazionale con il partito che stiamo costruendo e continuerò a lavorare sulla Regione Toscana con la mia competenza ed impegno, e su questo non mi fermerà nessuno”.
Parole del governatore toscano Enrico Rossi, che oggi è tornato a ribadire di voler rimanere al suo posto alla guida della Regione e non sentirsi affatto come un’ “anatra zoppa” nonostante si trovi di fronte una maggioranza quasi tutta composta da consiglieri democratici. “Se questi signori mi fanno lavorare, lavorerò ancora – ha detto riferendosi al gruppo consiliare del Pd – sennò presentino una mozione di sfiducia e si va tutti a casa”, ma “io sono un presidente regolarmente eletto” e “le mie intenzioni sono quelle di dire quello che penso liberamente a livello nazionale”.
A partire dal caso Consip, su cui Rossi lancia una stoccata diretta al governo: “Una cosa è la verità giudiziaria – spiega Rossi – ma sul punto esiste un problema politico: ci sono due altissimi esponenti dello Stato, uno tecnico, e l’altro politico, che affermano cose differenti. Chi è che deve dare una risposta? Il presidente del Consiglio”.