CAMPI BISENZIO – “Dopo la sconfitta al referendum del 4 dicembre non abbiamo ben compreso che il contesto è cambiato, che non siamo riusciti ad interpretare le istanze del paese e che serve dare risposte adeguate. Cosa che rimane anche dopo la tre giorni del Lingotto”.
Così il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi spiega a Novaradio le ragioni che lo hanno spinto nei giorni scorsi ad annunciare il suo appoggio alla candidatura di Andrea Orlando alla segreteria del Pd. Ragioni personali e legate però anche la gestione del partito da parte di Matteo Renzi.
Ascolta l’intervista al sindaco Campi Bisenzio di Emiliano Fossi, stamani nel corso della trasmissione News Box
“Ci deve esser uno scarto, un cambiamento. Credo si debba provare a lavorare in un’ottica maggiormente inclusiva, che faccia sentire davvero tutti a casa propria dentro il Pd” dice Fossi, che indica Orlando come l’uomo giusto per la ricucitura degli strappi interni al partito e non solo. “Bisogna costruire ponti e non muri, dato che ce ne sono anche troppi. Cosa che dobbiamo realizzare anche oltre il Pd” dice con evidente riferimento alle formazioni a sinistra di MdP e Campo Progressista. “Non possiamo continuare a costruirci nemici intorno – sottolinea Fossi – perché il Pd non può avere una sua autosufficienza, soprattutto ora, e dobbiamo quindi puntare a leadership inclusive”.
Cambierà qualcosa nel rapporto con il Pd fiorentino a trazione renziana e con gli altri comuni delle piana? “Continuo a rimanere lo stesso di sempre – replica Fossi – con pregi e difetti che il sindaco di Firenze e gli altri della città metropolitana hanno imparato a conoscere. E continuerò a sostenere le stesse scelte. Comprese quelle su inceneritore e aeroporto“.