ll sindaco di Rignano: “Mi ricandido ma senza il simbolo del Pd”

RIGNANO SULL’ARNO – L’inchiesta Consip stravolge la politica cittadina di Rignano sull’Arno, paese natale dei Renzi.

Il sindaco Pd Daniele Lorenzini –  che venerdì scorso è stato sentito dai pm come persona informata sui fatti – ha annunciato di voler ricandidarsi per un secondo mandato come primo cittadino senza il simbolo del Partito Democratico, ma “con una lista senza simboli di partito”.

Lorenzini ha detto di voler restare nel Pd (“spero nessuno mi voglia buttare fuori”)  di aver preso questa decisione non a causa della inchiesta Consip, ma per le divisioni interne e dello “spettacolo” offerto dal Pd “in un momento in cui ci vorrebbe unità, e in cui bisognerebbe tornare tra la gente. Io sono il sindaco della gente, il sindaco dei marciapiedi”.

Lorenzini venerdì scorso ha risposto alle domande dei magistrati che indagano sulla vicenda Consip, in particolare sui presunti contatti tra un suo assessore, Roberto Bargilli (già autista del camper di Matteo Renzi alla primarie Pd del 2012) e l’imprenditore scandiccese Carlo Russo, indagato per traffico di influenze come Tiziano Renzi.

A Bargilli Lorenzini ha in ogni caso detto di voler rinnovare la sua fiducia: “Ho parlato con lui stamani – ha detto – gli ho chiesto spiegazioni su quanto scritto dai giornali, e soprattutto se aveva fatto quella telefonata sapendo che quella persona era indagata. Mi ha spiegato che così non era, che lui si ricordava solo di un messaggio, e che non conosceva bene Russo. Per questo gli ho rinnovato la fiducia e lui resta al suo posto a fare l’assessore, con la mia piena fiducia”.