FIRENZE – “Accuse vergognose” le aveva definite ieri. E oggi Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, torna a ribadire di non aver nulla a che fare con le accuse di “traffico illecito di influenze” per cui è indagato dalla procura di Roma nel quadro dell’inchiesta Consip, che ieri ha avuto una svolta con l’arresto ieri per corruzione dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, e l‘interrogatorio dell’imprenditore fiorentino 34enne Carlo Russo, amico di Renzi senior e indagato sempre per “traffico illecito di influenze”.
In base a quanto emerge dalle indagini, Romeo avrebbe ricambiato con regolari pagamenti Renzi senior e Russo per ricompensarli della mediazione illecita offerta nell’aggiudicarsi gli appalti pubblici della Consip. “Non ho mai chiesto soldi. Non li ho mai presi. Mai” torna a dichiarare Renzi senior: “Non vedo l’ora che venga fuori la verità – aggiunge – voglio essere interrogato, voglio che verifichino tutto di me, non ho nulla da nascondere. Nulla”.
“Conosco effettivamente Carlo Russo, del cui figlio sono padrino di battesimo, ma leggo cose sui giornali di cui non so assolutamente nulla” dichiara ancora, smentendo però quanto scritto oggi da Repubblica, che parla di un “incontro segreto” tra Tiziano Renzi, Romeo e Russo in una trattoria.
A complicare la vicenda quanto pubblica oggi il settimanale l’Espresso, riportando le dichiarazioni che avrebbe reso l’amministratore delegato Consip Luigi Marroni, di fronte ai pm di Napoli che lo hanno sentito nel dicembre scorso: “Carlo Russo mi ha chiesto di intervenire sui commissari di gara per conto del babbo di Matteo e del parlamentare di Ala. Mi dissero che loro erano ‘arbitri’ del mio destino professionale”.
Dichiarazioni che però appaiono smentite da quanto riportato oggi dal Corriere della sera in un’intervista allo stesso Marroni: “Da molti anni occupo posizioni che mi danno potere decisionale, così la gente pensa di potermi chiedere favori e che io possa farli. Il segreto è uno solo: non fare questi favori, lasciare che te li chiedano e non farli. Anche se dire no magari comporta un prezzo”.