TOSCANA – Nel 2016 la situazione dell’artigianato toscano ha visto un lieve miglioramento, con meno imprese costrette a chiudere e meno posti di lavoro persi, ma il quadro rimane ancora negativo: per la crisi economica generalizzata, per la difficoltà nell’accesso al credito e nello stanziamento dei fondi per gli ammortizzatori sociali.
E’ la fotografia scattata dal secondo Rapporto sull’Artigianato toscano, curato da Ebret – Ente Bilaterale dell’Artigianato Toscano.
“Il 2017 sarà ancora un anno duro, anche se di sono dei segnali positivi – afferma il presidente di Ebret, Ciro Recce, che sottolinea gli interventi necessari: politiche attive del lavoro e incentivi per l’accesso al credito. >>> Ascolta
Le province più penalizzate su prestiti e sofferenze sono Firenze, Massa Carrara, Pistoia e Siena. In base ai dati del rapporto, se i finanziamenti a medio e lungo termine sono diminuiti nell’ultimo anno (3/o trimestre 2016/2015) dello 0,3% in Toscana (-1,8% nel 2015), la flessione è più marcata proprio per il settore artigiano, soprattutto per le imprese più grandi (-13,4%).