FIRENZE – Uno sciopero annunciato e poi smentito da alcune sigle, e una prima d’opera – quella del “Faust” di Gounod diretto da McVicar – che potrebbe andare in scena monca, con coro e orchestra ma senza luci e cambi di scene.
E’ quel che rischia di succedere stasera al teatro dell’Opera di Firenze, in occasione di uno degli appuntamenti più attesi della stagione: nei giorni scorsi una nota firmata dalle rappresentanze sindacali – Slc Cgil Fistel Cil e Fials – aveva annunciato lo sciopero del personale per protestare contro la “politica di tagli” del sovrintendente, e a sostegno della vertenza sui 28 licenziamenti annunciati dalla direzione.
Alla vigilia della protesta è arrivata però la smentita da parte della Cisl. “Condividiamo le preoccupazioni delle Cgil sui tagli, e riteniamo ancora insufficienti le garanzie della dirigenza slla questione dei 28 esuberi – dice Angelo Betti della Cisl dela Maggio stamani ai microfoni di Novaradio – ma non aderiremo allo sciopero, perché è stato discusso in un’assemblea non rappresentativa e in quella sede non è stata raggiunta l’unanimità”.
>>> Ascolta l’intervista ad Angelo Betti (Fistel Cisl del Maggio Musicale) <<<
Ufficialmente tace la Fials, sindacato con più iscritti tra gli orchestrali, che per bocca del suo segretario Enrico Sciarra (al momento in Australia) non di dissocia dallo sciopero, ma neppure sposa una protesta decisa in un modo che definisce “rocambolesco”.
Come conseguenza, il rischio è che lo spettacolo vada in scena con la regolare presenza di coro e orchestra – in gran parte aderenti a Cisl e Fials – ma con possibili problemi a luci e della scenografia, per lo sciopero di tecnici e meccahinisti, in maggioranza iscitti alla Cgil, che da parte sua invece conferma l’astensione dal lavoro.
“Siamo già in sciopero, la decisione è stata approvata in ben due assemblee, e confermata nell’ultima” dichiara a Novaradio Silvano Ghisolfi della Slc Cgil del Maggio. Ma un protesta isolata non rischia di essere un autogol? “Macché autogol – la sua replica – al contrario: non scioperare e deludere le aspettative dei lavoratori sarebbe come perdere due a zero”.
>>> Ascolta l’intervista a Silvano Ghisolfi (Sal Cgil del Maggio Musicale) <<<