FIRENZE – Iniziato stamani il risveglio dalla sedazione per Mario vece, artificiere rimasto ferito la mattina di Capodanno a Firenze dall’esplosione del pacco bomba lasciato davanti alla libreria di Casapound.
Un processo, si spiega, che sarà lento e che richiederà un giorno o due, in base alla percezione del dolore dell’agente, che ha perso una mano ed è rimasto gravemente ferito a un occhio: nei giorni scorsi è stato sottoposto a due delicati interventi chirurgici, e a breve subirà un ulteriore intervento di chirurgia maxillo-facciale.
Intanto proseguono le indagini: raccolte le immagini delle telecamere della zona, al centro dell’attenzione degli inquirenti sono ora le celle telefoniche per risalire ai cellulari attivi in zona nelle ore prossime all’attentato. Si insiste sulla pista che porta al mondo dell’antagonismo insurrezionalista.
Un’informativa della Digos riferisce intanto della presenza, già nei giorni precedenti a Capodanno, di esponenti dei nuclei piemontesi. Le modalità di confezionamento dell’ordigno fiorentino sembrerebbero rinviare proprio ad un attentato analogo due mesi fa a Torino. Ieri nuovo sopralluogo degli investigatori sul luogo del crimine: secondo indiscrezioni stampa, sarebbero stati rintracciate tracce di Dna utili per un successivo confronto.