ROMA – Sulla vicenda di banca Montepaschi “il governo ha fatto il giusto e il necessario” e quando il piano privato “non ha ottenuto i risultati sperati siamo intervenuti con grandissima tempestività ed efficacia”.
Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni stamani alla conferenza stampa di fine anno ribadendo che bisogna abituarsi “all’idea che questo sarà un percorso lungo”. Riguardo poi al percorso di salvataggio pubblico, il premier ha aggiunto: “Quello che abbiamo fatto non si conclude con il decreto sarà un percorso di mesi di dialettica con la vigilanza europea e mi auguro sarà una dialettica produttiva ed efficace altrimenti sarà discussione più difficile”. Il governo, ha precisato “farà quanto in nostro potere perché la salvaguardia dei risparmiatori sia al centro di tutto questo percorso”.
Intanto però rischia di ricadere interamente sulle spalle dei contribuenti italiani la scellerata gestione di Montepaschi: il maxi cumulo delle sofferenze da 27 miliardi di euro, per rilevare le quali si era fatto avanti il fondo Atlante con la stipula di un accordo, è stato annullato dal fallimento dell’ultimo aumento di capitale. A confermarlo sono le parole del ministro dell’economia Piercarlo Padoan: “Quando parte la ricapitalizzazione precauzionale – afferma il ministro oggi al Sole 24Ore – gli altri soggetti coinvolti nel reperimento del capitale sul mercato scompaiono dalla scena, Atlante come soggetto che si accollava le sofferenze non c’è più”. “Poi Atlante – continua il ministro – che è un soggetto privato deciderà dove allocare le risorse non impegnate in questa operazione”.
Contro gli attuali vertici di Mps, ed in particolare contro l’amministratore delegato Marco Morelli, ieri si è scagliato il governatore toscana Enrico Rossi: “Chiedo se sia vero – scrive su FB – che il compenso di Marco Morelli, a.d. del Monte dei Paschi, sia di 1,4 milioni. E se, dopo l’ingresso dello Stato con i nostri soldi, debba restare al suo posto con lo stesso esoso stipendio milionario, avendo anche fallito la ricapitalizzazione con fondi privati”. “Io credo di no” sentenzia Rossi, che aggiunge: “Vorremmo risposte dal governo”.