TOSCANA – Tre iniezioni di vaccino per eradicare il meningococco tipo C dalla Toscana: una prima iniezione nel periodo 13-15 mesi, un primo richiamo verso i 6 anni e un secondo richiamo nel periodo tra i 13 e i 20 anni.
Questa la strategia – unica al mondo – con cui la Regione ha deciso di contrastare la diffusione della patologia che dal 2015 ha contato 59 casi, di cui 28 solo quest’anno, nonostante la campagna vaccinale straordinaria che ha coinvolto 800 mila toscani.
Decisivo per l’approvazione della delibera, anche i sospetti che il vaccino a disposizione perda la sua potenza protettiva con il passare degli anni: 13 dei ultimi contagi hanno infatti riguardato persone già vaccinate – ben oltre la quota fisiologica dei non responder.
Con la delibera approvata ieri dalla giunta si è deciso di rafforzare dunque la copertura: i nuovi nati avranno in totale tre richiami. Nella fase transitoria dei prossimi anni anche i bambini tra i 6 e i 9 anni si sottoporranno al secondo richiamo; un solo richiamo invece per i ragazzi oltre i 10 anni e per coloro che già si sono “nuovamente” vaccinati nel quadro dell’ultima campagna straordinaria. per questi soggetti la vaccinazione sarà gratuita, mentre rimarrà a pagamento per gli over 40.
In totale, secondo le stime della Regione, i giovani da vaccinare dovrebbero aggirarsi intorno ai 60 mila nella fascia di età 11-20 anni, più altri 40 mila della fascia 20-24 anni. “Abbiamo scelto questa strategia in un’ottica di sanità pubblica – ha spiegato l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi – perché dagli studi compiuti si tratta della fascia cruciale per bloccare la diffusione del batterio. Obietti è passare dall’attuale copertura del 75% ad almeno l’85%. Ascolta >>>
I dati su cui si è basata la Regione Toscana sono quelli raccolti dall’ARS, l’Agenzia regioenale di sanità, su oltre 2.700 tamponi salivari prelevati alle persone che si sono sottoposte alla vaccinazione nei mesi scorsi. Tra le evidenze, una presenza di un 2,5% di portatori sani del meningococco B ma solo uno 0,17% di meningococco C.
Un’altra indagine approfondita ha riguardato invece i 59 casi di meningite dal 2015 ad oaggi: ne risulta che tra i contagiati i più esposti sono chi frequenta regolarmente pub, circoli e discoteche, e i fumatori. Che la mortalità è più bassa tra chi si è vaccinato (solo 8% contro il 20% dei non vaccinati). “Non ci sono casi di contagio diretto tra un caso e l’altr – spiaga Fabio Voellere, direttore dell’Ars – ma talvolta casi di contagio di ‘secondo grado’, il che fa pensare proprio ad un ruolo di vettore da parte della fascia di età più giovane, cui sarà rivolta la vaccinazione”. Ascolta >>>