FIRENZE – Schiaffo dell’Ordine degli Architetti fiorentini al Comune sul bando per il recupero della Caserma dei Lupi di Toscana, che con i suoi 33 mila metri quadri di superficie e un investimento stimato tra i 60 e gli 80 milioni di euro costituisce il più importante progetto di riqualificazione urbana della città e banco di prova decisivo per la nuova urbanistica “partecipata” del Comune e in generale dell’operazione “case nelle caserme dismesse”.
“Bene la scelte di bandire un concorso internazionale, ma troppe le criticità che non tutelano l’interesse collettivo” fa sapere il presidente dell’ordine degli architetti Roberto Masini, spiegando così la decisione di declinare l’invito a far parte della commissione giudicatrice.
In base all’accordo tra Agenzia del demanio e Comune, nell’area della ex caserma dei “Lupi” dovrà vedere la luce una nuova area residenziale per il 60% da destinare a housing sociale, cui si aggiungeranno strutture residenziali e non solo per aggiuntivi 20 mila metri quadri di superfici di “atterraggio” del Comune di Firenze e 19 mila del comune di Scandicci.
Tra gli elementi problematici, segnala l’ordine degli Architetti, il fatto che la proposta progettuale vincitrice non sarà vincolante per il Comune nel definire le norme del Regolamento Urbanistico, e sul fatto che la prima fase del bando si articola in una sorta di “concorso di idee” senza conoscere le specifiche urbanistiche e funzionali, con il rischio di dar vita a proposte deficitarie, soprattutto da parte di concorrenti internazionali; infine, il meccanismo che prevede il giudizio di due giurie, che potrebbero dare adito a giudizi contraddittori. Un errore, infine, secondo gli architetti, non aver optato per una gestione telematica del concorso, come strumento di maggior garanzia di partecipazione, anonimato e risparmio per i progettisti.