FIRENZE – Indebite ingerenze di dirigenti di PalazzoVecchio e imprenditori nel favorire la vittoria di una azienda, la Pegaso, in due gare del 2012 e 2014 per la valorizzazione degli spazi dell’ippodromo Le Mulina. E’ quanto ipotizzano i pm fiorentini che hanno indagato 5 persone con l’accusa di turbativa d’asta.
Tra gli indagati, oggetto di una serie di perquisizioni della squadra mobile, c’è anche Simone Tani, ex dirigente e assessore del Comune, a capo di Casa spa ai tempi dell’era Renzi e da qualche mese al Cipe: era uno dei membri della commissione che aveva assegnato la gara alla srl Pegaso di cui erano amministratori della Pegaso srl Guo Sheng Zheng, Oliviero Fani e Luisa Chiavai – anche loro indagati assieme a Massimo Cortini, che faceva invece parte del raggruppamento di imprese concorrente al bando, la Park Live.
In base a quanto ricostruito, i vertici della Pegaso lavorarono a assieme a Tani ani per l’aggiudicazione della gara alla Pegaso dopo che la gara del 2012 venne annullata per per irregolarità. Alla seconda gara, i tre esercitarono pressioni che portarono Massimo Cortini a stipulare una scrittura provata e ritirarsi dalla cordata Park Live, che non poté così presentarsi al bando, il quale venne aggiudicato alla Pegaso.