TOSCANA – Alcune eccellenze assolute ma anche vistosi punti deboli: è la fotografia dello stato di salute degli ospedali toscani scattata dall’annuale rapporto nazionale esiti dell’Agenas, che misura le performances nelle varie regioni. Ad anticipare i dati è oggi Repubblica Firenze. Sugli scudi Careggi e Cisanello con qualche neo.
A Firenze va bene la cardiochirurgia dei bypass e l’oncologia (con però dati ancora bassi sul tumore al seno). Anche Pisa l’oncologia è al top in particolare per gli interventi alla tiroide (1/a in Italia), mentre si soffre per le complicanze post- intervento agli infartuati (12% contro la mesida italiana del 9%).
Anche se su alcuni indicatori generali la Toscana migliora – come ad esempio l’intervento alla frattura del femore entro 2 giorni o l’alto numero di parti naturali senza complicanze (prima i Toscana è Pontedera), spiccano alcuni ospedali periferici in cui le cose non vanno bene, anche per i basso numeri di interventi (che in campo chirugico si traducono in minor specializzazione ed efficacia): è il caso, ad esempio, di una percentuale troppo alta di complicanze negli interventi per il tumore alla colescisti a Montevarchi, o le scarsa performance per gli interventi al femore ad Empoli (solo il 51% entro due giorni contro la media italiana del 54%).