MILANO – E’ allarme sulle banche italiane dopo la bocciatura del referendum costituzionale e l’avvio di una crisi di governo dagli esiti ancora incerti. Nell’occhio del ciclone ancora banca MPS, che ieri ha annunciato di aver ‘congelato’ per qualche giorno la decisione sull’aumento da 5 miliardi di euro, mentre l’ad Morelli oggi è volato a Francoforte per strappare alla Bce una proroga sul termine per la ricapitalizzazione, fissato per fine anno.
Dopo le perdite di ieri in Borsa (-4,2%), anche oggi ha esordito debole a Pizza Affari, con un calo fino al 4,8% e sospensione per eccesso di ribasso. Senza un rinvio dell’operazione per Mps potrebbe aprirsi la strada della conversione obbligatoria dei prestiti subordinati e dell’intervento dello Stato.
Un altra brutta notizia per Mps arriva dall’operazione di conversione di bond subordinati in azioni: tra i piccoli risparmiatori che avevano acuistato obbligazioni per finanziare la disastrosa acquisizione di Antonveneta, solo una piccola parte ha accettato lo scambio in azioni: “solo” 98 milioni di euro del bond subordinato upper tier 2, a fronte di un valore complessivo da 2,16 miliardi di euro. A frenare le conversioni hanno contribuito anche gli stringenti paletti posti dalla Consob per impedire che il retail aderisse a un’operazione giudicata molto rischiosa.