FIRENZE – “Sono le pene più alte che abbia mai chiesto in un processo per bancarotta, d’altronde si tratta del più grave al quale io abbia partecipato”. Parole della requisitoria del pm Giulio Bonfiglio al processo sulla fallita reindustrializzazione dello stabilimento ex Isi-Electrolux di Scandicci, i cui ex vertici sono imputati a vario titolo di bancarotta e truffa.
La pubblica accusa ha chiesto 8 anni di condanna per Stefano Cevolo, ex presidente del cda, 7 anni Cary Masi, presidente del gruppo Mercatech, 5 anni e 8 mesi l’imprenditore e consulente Raffaele Piacente e 4 anni e 6 mesi Paolo Corapi, direttore del personale e finanziario della Sol Energes. Sono accusati tra l’latro di aver usato gli 8 milioni ottenuti da Fidi Toscana,anziché per la reindustrializzazione, per acquisto di auto di lusso, immobili e investimenti privati.
Cospicui anche i risarcimenti chiesti per le parti civili: 1,9 milioni da destinarsi alla Regione Toscana, parte civile perché investì nei corsi di formazione del personale da riconvertire nello stabilimento e 15,4 milioni ai creditori dell’azienda.
Tra le parti civili anche la Electrolux e circa 240 ex operai che, dopo essere stati illusi dalla promessa di riconversione, non vennero mai riassunti dalla nuova azienda.