CARRARA – “Siamo stanchi, anche dei tornare a scioperare per ogni nuova vittima del marmo”.
E’ l’urlo di dolore della Cgil di Massa Carrara, nel giorno dello sciopero provinciale del settore indetto dopo la morte sul lavoro di Mauro Giannetti, l’operaio di 46enne rimasto schiacciato nella cava di Patriccioni sulle Apuane mentre lavorava al taglio di una lastra di marmo che si è spezzata e lo ha travolto.
Sul decesso è stata aperta un’inchiesta.”Si tratta della settima vittima in poco più di un anno e mezzo, non è più possibile andare avanti così” dice Paolo Gozzani, segretario della Camera del lavoro apuana, stamani ai microfoni di Novaradio, annunciando nuove proteste nei prossimi giorni.
Ascolta l’intervista integrale a Paolo Gozzani stamani nella trasmissione News Box di Novaradio
“Nelle cave troppi morti e troppi infortuni gravi in questi anni, è una mattanza a cui bisogna porre fine” ha detto il presidente regionale Enrico Rossi. Per porre un argine la Regione Toscana ha approvato un piano straordinario di controlli da 2,5 milioni di euro con l’assunzione di nuovi ispettori.
“I controlli della task force della Regione partiranno a gennaio, ma non bastano” insiste Gozzani. “Bisogna cambiare radicalmente – aggiunge – e lo devono fare anche gli imprenditori: nell’organizzazione del lavoro, nei macchinari, negli orari troppo lunghi e nell’utilizzo del personale, spesso carente”. “Negli ultimi anni – denuncia – l’intero lavoro in montagna è cambiato, lo sfruttamento ha creato nuovi problemi: di sicurezza, ambientali e idrogeologici. Una direzione che va invertita prima che qualche giudice, come per l’Ilva a Taranto, fermi tutto. Il marmo è necessario per lo sviluppo del territorio, ma deve essere sicuro e sostenibile”