TOSCANA – Il rischio che la sanità toscana chiuda l’anno con un deficit di bilancio “è un’ipotesi che non prendo neanche in considerazione”.
L’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi assicura che la Regione sta già predisponendo una serie di correttivi per recuperare gli 40 milioni di euro di sbilancio – in gran parte a causa delle maggiori spese per i famarci ospedalieri – che servono ad evitare che la sanità toscana sia costretta al piano di rientro per la sanità.
“Nel processo di unificazione delle aziende sanitarie evidentemente c’è stata qualche difficoltà nel controllo della spesa farmaceutica, pari a 85 milioni di euro ogni mese” ha ammesso l’assessore, rilanciando poi le misure allo studio: ricorso ai farmaci meno costosi tra quelli equivalenti, esclusi quelli oncologici o per l’epatite, un controllo capillare e settimanale dei magazzini per evitare acquisti non necessari, e nuove linee guida per l’uso appropriato di farmaci oncologici e anticoagulanti orali.
Nel frattempo vengono bloccate nuove operazioni onerose – come l’acquisto di Villa ragionieri l’ampliamento dell’ospedale di prato e la vaccinazione anti-meningococco ogni 5 anni azniché 10. “Si prospettano nuovi tagli ai servizi e alle prestazioni sanitarie” l’attacco dei consiglieri regionali di Sì Toscana, Paolo Sarti e Tommaso Fattori.