FIRENZE – L’incertezza che regna sovrana sul nodo fiorentino dell’alta velocità mette a rischio decine di posti tra gli operai del cantiere degli ex Macelli.
A denunciarlo sono gli stessi operai impegnati nella costruzione della stazione Foster, che oggi hanno organizzato un presidio di protesta in via Circondaria assieme ai sindacati di settore Fiom Fim e Uilm per chiedere cosa sarà di loro.
Ormai quasi un mese è passato dall’annuncio di FS e Rfi di voler accantonare la stazione AV sotteranea Foster perché anti-economica, eppure – denunciano lavoratori e sindacati – le lavorazioni in cantiere proseguono come se niente fosse, e nessuna comunicazione è arrivata dai committenti né dalle aziende appaltatrici.
Una situazione che preoccupa le maestranze: operai in gran parte provenienti dì fuori regione o di origine straniera, in molti casi con più di 50 anni d’età, quasi tutti con mogli e figli, tutti attirati a Firenze da un cantiere che avrebbe dovuto dare lavoro per molti anni e che invece si sembra destinato ad interrompersi all’improvviso. >>> Ascolta
Di questi, 50 lavoratori in subappalto rischiano di trovarsi senza alcun reddito a fine mese, alla scadenza del contratto, ma anche gli altri 100 assunti da Nodavia rischiano di trovarsi senza lavoro se il cantiere dovesse essere sospeso.
“Siamo in una situazone più unic che rara: si discute delle opere mentre i lavori soo già in corso” attacca Marco Benati, segretario Fiom Cgil Firenze, che rilancia l’appello dei sindacati: “Il prefetto convochi al più pesto le parti ad un atavolo, dal Comune alla Regione fino a Nodavia e FS, i lavoratori non possono trattati come un dettaglio”. >>> Ascolta
“Alle istituzioni, al governo così come al sindaco Nardella, chiediamo che pretendano da Rfi il rispetto degli impegni presi.” dichiara Laura Zucchini della segreteria Uil Toscana: “Non è possibile in un paese normale qualcuno si alzi una mattina e dica che un’opera di cui si parla da 20 anni non si fa più”. >>> Ascolta
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