FIRENZE – La valutazione di impatto ambientale sul nuovo masterplan dell’aeroporto di Peretola – che prevede la nuova pista parallelo – diventa terreno di scontro tra la Toscana e il ministero dell’Ambiente. E la partita delle infrastrutture rinfocola la polemica tra la Cisl Toscane e le istituzioni toscane.
Quello che costituisce un passaggio fondamentale per sbloccare non solo la partita della nuova pista, ma anche del puzzle che coinvolge inceneritore, Parco della Piana, cittadella viola e Mercafir, è “fermo” in Commissione ministeriale VIA da marzo 2015. Colpa, lamenta il ministero, di un tecnico nominato dalla Toscana, Siro Corezzi, che avrebbe chiesto più tempo per esaminare i documenti. “Niente affatto” si replica da Palazzo Strozzi Sacrati: l’unico funzionario incaricato dalla Toscana è la responsabile dell’ufficio VIA, Carla Chiodini, mentre Corezzi venne scelto nel 2008 dall’allora governo Berlusconi.
Quella di Peretola è però solo una delle grandi opere, di cui si discute da anni senza che si arrivi ad una soluzione – in un senso o nell’altro. Sul tema la Cisl Toscana torna all’attacco: dopo le “10 domande” sull’alta velocità rivolte polemicamente al sindaco Dario Nardella per chiedergli conto delle alternative su Tav e Foster dopo aver invocato (e ottenuto) lo stop al progetto, il sindacato mette a confronto la dotazione infrastrutturale di Toscana e Emilia-Romagna, da cui emerge un impietoso “6 a 1”: di là dall’appennino infatti son già realtà la terza corsia A1, collegamenti autostradali con tutti i capoluoghi, stazione AV, nuovo polo fieristico, termovalorizzatori, un aeroporto internazionale rinnovato e la società unica dei servizi. Sull’unico punto a favore della Toscana – la gara unica del tpl su gomma – si rischia di rimane al palo per effetto delle sentenza del tar.
Di qui l’appello che la Cisl lancia a Governo, Regione, comuni e forze sociali “a ritrovarsi, prestissimo, attorno ad un tavolo per predisporre un cronoprogramma preciso e vincolante su queste opere”.