FIRENZE – Sull’inceneritore di Case Passerini decidera’ il Consiglio di Stato. Il consorzio Q-Thermo ha annunciato che presentera’ ricorso, con richiesta di sospensiva, contro la sentenza del Tar che ha annullato l’iter di autorizzazione all’impianto di trattamento dei rifiuti.
Ad annunciarlo oggi Giorgio Moretti e Livio Giannotti, presidente e l’amministratore delegato di Quadrifoglio, illustrando le prossime mosse della societa’ incaricata di costruire e gestire l’opera, assieme al presidente di Cispel Confservizi, Alfredo de Girolamo.
Due i punti su cui si basa il ricorso: la parte della sentenza del Tar in cui i dice che la realizzazione del bosco del Parco della Piana come opera di compensazione debba avvenire prima della costruzione del termovalorizzatore, e quella in cui si individua nel mancato consenso del Comune di Sesto Fiorentino un elemnto di irregolarità nell’iter di autorizzazione all’avvio dei lavori: “E’ un vizio minore – si spiega – e non può comportare l’annullamento della procedura stessa”.
Ascolta l’intervista a Giorgio Moretti, presidente di Quadrifoglio
Al Consiglio di Stato la Q-Thermo chiede inoltre, in attesa dell decisione, una sospensiva dell’efficacia della sentenza del Tar: “Il rischio è perdere il diritto agli incentivi statali per la produzione di energia da fonti alternative” spiegano i due. “Risorse che ammontano a qualcosa come 80 milioni di euro in 20 anni – inisistono – e che si tradurrebbero in una diminuzione del 15/18% della tariffa ambientale. La richiesta va dunque nella direzione di tutelare i cittadini e gli utenti”.
Assieme al ricorso, che riguarda l’iter formale, Q-Thermo annuncia che scriverà alla Regione Toscana – che ha ereditato dalla Provincia le competenze in tema di rifiuti -per invitarla a trovare un accordo fra tutti gli enti interessati alla realizzazione del bosco e del parco della Piana. non dà però risposte su qual sia l’ente responsabile di questa opera: tra il primo via libera del 2005 e l’ultimo del 2015, la stuazione è stata complicata da altri fattori – la trasformazione delle vecchie Province, il famoso Pit della Piana e la variante che ha introdotto la nuova pista di Peretola. Chi deve però materiamente piantare gli alberi? “Il tar non lo spiega, e non spetta dirlo a Qthermo” dicono in coro presidente Moretti e amministratore delegato Giannotti, passando la palla alla Regione e alla Conferenza dei servizi.
Commentando poi le altre parti della sentenza del Tar, Moretti e Giannotti rivendicano la la corettezza e regolarità del processo di progettazione, valutazione nel rischio ambientale e localizzazione dell’impianto. “Elemnti che non sono in discussione dato che il Tar ha respinto totalmente gli altri ricorsi negando il rimborso delle spese legali a chi li ha presentati” sottolinea Moretti. “Il 98% di ciò che abbiamo fatto va bene. Il TAR mette una pietra tombale sulle proccupazioni riguardo la sicurezza per i cittadini e l’ambiente “.
“Una sentenza – spiega il presidente Cispel Alfredo de Girolamo – che fa chiarezza sulle caratteristiche di questo tipo di opere che si costruiscono in tutta Europa. In attesa del ricorso invitiamo Città metropolitana e Regione alla massima celerità per dare una risposta alla chiusura del ciclo dei rifiuti”. >>> Ascolta