TOSCANA – Dopo anni di crescita continua, sembra arrestarsi per la prima volta il numero degli stranieri residenti in Toscana. Secondo il Dossier Statistico Immigrazione 2016 i non italiani residenti sono 396 mila, appena lo 0,2% in più rispetto all’anno precedente. In flessione i territori di Massa Carrara (-2%), Arezzo, Siena, Pistoia, Lucca, e Pisa.
All’origine del calo, secondo i ricercatori, la crisi economica che ha rallentato gli arrivi e le crescenti acquisizioni di cittadinanza italiana: il 2015 ha fatto registrare un aumento record dell’81% con oltre 13 mila immigrati “divenuti” italiani. Il valore più elevato è quello di Prato (16%), seguita da Firenze (12,7%) che ospita il maggior numero di stranieri (32,4% del totale).
I più numerosi in Toscana sono i Romeni (quesi il 20%, pari ad 84 mila persone), seguiti da Albanesi (oltre 66 mila) e Cinesi (46 mila).
Dei 400 mila stranieri toscani, oltre 250 mila risultano aver svolto attività lavorativa regolare, oltre la metà opera nei servizi, per il 51% concentrati tra Firenze e Prato. L’incidenza degli stranieri sul totale degli occupati in regione è del 18,4%, valore più alto della media del Centro Italia e di quella nazionale.
Dal dossier emerge anche come il modello toscano dell’accoglienza diffusa dei migranti sembra funzionare “quantomeno per quel che concerne l’equilibrata distribuzione su tutto il territorio regionale”. Secondo i ricercatori questo accade nonostante la crescita di rifugiati accolti in Toscana (passati da poco più di 2.000 persone del 2011-2012 alle 6.394 dell’ottobre 2015). Più faticosa, per i ricercatori, l’adozione dello Sprar: l’89,4% degli interventi d’accoglienza avviene nei cosiddetti Centri d’accoglienza straordinaria (Cas).