FIRENZE – “L’impegno del Comune per rimuovere l’amianto dall’ITI Da Vinci rimane e i lavori saranno avviati il prima possibile” anche senza bisogno di ricorrrere al fondo 500 milioni di euro stanziati dal governo per le riqualificazione delle periferie.
Ad assicurarlo è la vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi, stamani a microfoni di Novaradio, dopo la notizia riportata dal quotidiano Repubblca Firenze, secondo cui per un “corto circuito burocratico”, il Comune avrebbe perso la possibilità di inserire l’intervento di bonifica tra quelli finanziabili con il maxi-fondo per le periferie stanziato dal governo. In base a quanto scritto dal quotidiano, dopo una prima segnalazione del Comune, gli uffici competetnti della MetroCittà – pure guidata anch’essa da Dario Nardella – non avrebbero inserito la rimozione dell’amianto nell’elenco dei progetti da finanziare, senza che nessuno dal Comune si sia accorto e chiesto rettifica.
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“Abbiamo inserito i lavori (6-7 milioni di euro, ndr) in numerosi bandi e linee di intervento finanziate con i fondi statali ed europei” ha spiegato Giachi, ricordando la delibera sulla bonifica varata dalla gunta ad agosto scorso. “Non appena avremo il via libera partirà l’iter, anche se i tempi non sono facilmente prevedibili. In ogni caso i tempi per l’impego del fondo sulle periferia non sarebbero stati più rapidi“.
E la brutta figura politica fatta dall’accoppiata Comun-MetroCittà? “Non c’è una questione politica – ha assicurato Giachi – proprio perché la volontà del Comune a completare i lavori emerge chiaramente da una molteplicità di interventi”.
“Nel frattempo – ha aggiunto – gli studenti e i genitori possono stare tranquilli, dato che l’amianto della palazzina è al momento sotto controllo”. Intanto proseguono anche gli accertamenti dell’autorità giudiziaria, e il gip di Firenze ha accordato una proroga delle indagini.