FIRENZE – Si vota oggi pomeriggio in consiglio comunale il regolamento sulla Street Art, una proposta promossa dal consigliere Cosimo Guccione, che per la prima liberalizza in modo controllato l’arte di strada.
Tre i punti cardine della proposta: il riconoscimento della Street Art come manifestazione culturale, sociale e artistica; la definizione di una trentina di spazi liberi (pubblici o privati e in via di definizione) dove il graffitismo sarà legale e a ciclo continuo, ma con degli obblighi e delle regole, e un bando pubblico per tre “spazi d’arte”, dove le orpere vincitrici rimarranno fisse.
Non mancano commenti negativi sulla proposta: dalla consigliera Cristina Scaletti (La Firenze Viva), che lunedì scorso ai nostri microfoni aveva sollevato il problema del diritto d’autore per gli spazi liberi, inbiancati e ridipinti a ciclo continuo; alle associazioni che lavorano a contatto con gli artisti, che denunciano una mancanza di progettualià intorno alla regolamentazione.
“Dal punto di vista degli artisti questo regolamento è insoddisfacente, ricordiamoci però che fino adesso il graffitismo è stato del tutto illegale, e quindi si tratta di un passo avanti che implica il dialogo artisti-istituzioni” ha detto stamattina ai nostri microfoni durante la trasmissione News Box Mauro Andreani, presidente dell’associazione Riot Van, che lavora con artisti di strada. “Appreziamo le aperture” ha continuato Andrean “speriamo però che questa non rimanga un’operazione di facciata: c’è bisogno di una progettualità intorno ad una forma d’arte come questa che ha una forte valenza sociale, bisognerebbe educare la città e lavorare con le scuole, ma anche educare gli artisti alla responsabilità che intervenire su uno spazio pubblico comporta.”
“La progettualità arriverà in un secondo momento, nel frattempo questo regolamento permette alla Street Art di esistere in città”, queste le parole di Guccione sempre stamattina ai nostri microfoni. “Per quanto riguarda il diritto d’autore – ha aggiunto il consigliere PD – la questione è stata affrontata: in tutte le grandi città ci sono degli spazi che gli artisti stessi sanno essere temporanei e pensiamo che a Firenze possa succedere la stessa cosa”
>>Ascolta le due interviste in onda stamattina sulle nostre frquenze<<