FIRENZE – Ancora non c’è nessun nome nel registro degli indagati, ma solo l’ipotesi di reato: omicidio colposo. Sulla morte di Annalisa Casali, la 36enne deceduta lunedì scorso all’ospedale di Careggi poche ore dopo aver partorito in modo naturale un bambino, la procura di Firenze ha aperto un’inchiesta dopo la notizia apparsa ieri sul quotidiano La Nazione.
L’azienda ospedaliera, che non aveva segnalato il fatto alla procura, ha avviato una indagine interna: sarà ora la magistratura a cercare risposte. Il sostituto procuratore Leopoldo De Gregorio, titolare del fascicolo, ha bloccato i funerali della donna (previsti per domani) in attesa della valutazione del medico legale riguardo altri accertamenti sanitari da poter effettuare – oltre quanto potrà risultare dalle cartelle cliniche dell’ospedale – ed eventualmente l’autopsia.
“Aspettiamo i risultati degli esami istologici – dice il direttore sanitario Luca Lavazza – stiamo ipotizzando che la donna potesse soffrire di patologie pregresse”. Gli occhi rimangono puntati sul reparto maternità, dove nel 2016 sono stati già 4 i casi di mortalità o gravi danni per puerpere e neonati.
Nei mesi scorsi è stata decisa una riorganizzazione del reparto: a pesare in particolare quanto rilevato da un’indagine un team di esperti che aveva sottolineato la necessità di migliorare il clima e la collaborazione interna, evidenziando carenze nella presa in carico e nei percorsi dell’assistenza alle pazienti. “La dinamica non è chiara – fa sapere l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi – stiamo facendo accertamenti per capire che cosa è accaduto”.