TOSCANA – Alla vigilia dell’arrivo a Firenze del premier Matteo Renzi, atteso domani sera per l’avvio della campagna referendaria, la macchina organizzativa scalda i motori anche in Toscana. Poco si sa ancora della serata, in programma dalle 21 all’Obihall. Titolo prescelto, a meno di cambi dell’ultima ora, sarà “Al passato grazie, al futuro sì”.
Se l’evento di domani è stata affidato per intero dallo staff romano del premier, al Pd toscano è affidato il compito di organizzare la campagna sul territorio. “Sono già 300 nella nostra regione i comitati a sostegno della riforma della costituzione” ha annunciato oggi il vicepresidente del Pd toscano, Antonio Mazzeo. “Lasciamo da parte le polemiche sulla data e parliamo di contenuti” l’invito lanciato da Mazzeo che oggi ha presentato i 60 comitati organizzati dal neonato gruppo Socialdem, di sipirazione socialista e vicino al Pd.
Strumento privilegiato per la campagna, oltre ai manifesti e al tam tam sui social network, sarà quello delle cene di finanziamento. Anche perché quello del reperimento delle risorse è una necessità reale: servono almeno 10 milioni di euro per coprire i costi del quartier generale romano, pagare i consulenti come il genio della comunicazione americano Jim Messina (tra gli artefici della campagna del presidente Usa Barack Obama del 2012), ingaggiato da Renzi.
Un’altro guru della campaign communication dello staff di Obama, David Hunter, sarà venerdì in Toscana per una speciale giornata di formazione dei volontari per il sì.
All’appuntamento di domani sera con tutta probabilità non ci sarà il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: “Anche io ho il mio programma di impegni e cerco di rispettarlo” ha detto Rossi, impegnato nel tour di presentazione del suo libro, ma che che pur dicendosi a favore della riforma, ha da tempo assunto una posizione defilata. “Non trasformiamola in una guerra, in uno scontro ideologico, si tratta di decidere una proposta sulla quale questa legislatura è nata”.
Oggi il presidente regionale non ha mancato di lanciare una stoccata a Renzi sul Ponte sullo Stretto: “Avevamo detto che i non era una priorità e che lo erano invece le infrastrutture viarie e ferroviarie per modernizzare il Sud. Io resto fermo a quelle priorità. E aggiungo investimenti per la sicurezza sismica e idrogeologica”. “