FIRENZE – Riapre ufficialmente i battenti il 16 ottobre, dopo oltre un anno di chiusura e circa 6 di lavori per l’ampliamento, il Centro per l’Arte Contemporanea Pecci di Prato.
Ad inaugurare la nuova struttura firmata dall’architetto sino-olandese Maurice Nio sarà la mostra collettiva “La fine del mondo”, curata dal direttore del centro Fabio Cavallucci, con la collaborazione di un team interno al museo e un gruppo di advisor internazionali.
Sull’intera superfice del museo, oltre 3000 metri quadrati, saranno esposte le opere di oltre 50 artisti, sia prestate che provenienti dalla collezione: dai lavori ormai parte della storia dell’arte, come quelli di Duchamp, Picasso, Boccioni, agli artisti giovani e poco conosciuti, passando per quelli di artisti contemporanei affermati internazionalmente come Jimmie Durham, Carlos Garaicoa, Qiu Zhijie, Julian Charrière, Cai Guo-Qiang, Henrique Oliveira, Julius Von Bismarck. Presenti nel percorso espositivo tutti i linguagi artistici – musica, teatro, cinema, danza, architettura e danza – interconnessi tra di loro.
La mostra “si presenta come una specie di sercizio della distanza”, l’obiettivo è spingere a vedere il nostro mondo come un reperto antico, lontano ere dal presente, come se fosse già finito. “‘La fine del mondo’ è un titolo provocatorio”, spiega Cavallucci, “la mostra non vuole avere un significato apocalittico, ma mostrare il nostro presente come se fosse visto da lontano”. Ascolta l’intervista a Fabio Cavallucci >>
Dal 16 settembre faranno da prologo all’inaugurazione ufficiale dalla mostra una serie di eventi collaterali, tra cui l’esposizione di cinque opere appartenenti alla collezione del Pecci di Anish Kapoor, Remo Salvadori, Michelangelo Pistoletto, Mario Merz, Daniel Spoerri; in cinque luoghi tra Prato e Firenze: Museo di Scienze Planetarie a Prato, La Specola di Firenze, Museo Leonardiano a Vinci, Biblioteca Nazionale Firenze, Museo Fiorentino di Preistoria.
L’apertura del museo pratese pone fine anche ai lunghi lavori di ampliamento, inaugurati nel 2010 un progetto che ha visto gli albori nel 2006, è costato complessivamente 14 milioni di euro alla città, di cui 5 stanziati durante l’amministrazione Biffoni.
“Abbiamo l’ambizione di far diventare questo centro importante non solo per Prato e la Toscana, ma per tutti gli appassionati di arte contemporanea in Italio e nel mondo” ha dichiarato il sindaco di Prato Matte Biffoni ai nostri microfoni. Ascolta l’intervista a Matteo Biffoni >>