TOSCANA – Il 15 settembre un Toscana tornerà a suonare la campanella per il primo giorno di scuola, ma i paradossi e le storture della “fase 3” della riforma del governo – tra trasferimenti forzati, mancate stabilizzazioni e carenze di organico – rischiano di disegnare un ritorno sui banchi per i ragazzi.
A denunciare un situazione che rischia di mettere in crisi la regolare ripresa delle lezioni è la Flc Cgil Toscana. Primo problema, che coinvolge la Toscana come le altre regioni, è quello causato dall’algoritmo usato dal ministero per le assegnazioni delle cattedre, con tantissimi docenti chiamati ad insegnare in territori molto lontani da quelli in cui risiedono o in cui per anni hanno svolto la loro attività da supplenti. Anche in Toscana si segnalano decine di casi di trasferimenti fuori regione – spiega il segretario della Flc Cgil Toscana, Alessandro Rapezzi – di cui 60 solo per quanto riguarda le elementari nella sola provincia di Firenze. E devono ancora ‘uscire’ le assegnazioni per le superiori”.
Altro problema è l’esito inatteso del “concorsone”, ossia le prove che avrebbero dovuto portare alla stabilizzazione del personale, in gran parte già abilitato e che da anni svolge supplenze nelle scuole per sopperire al blocco delle assunzioni. Mentre i concorsi per elementari e infanzia sono bloccati, dai risultati delle selezioni per le scuole medie e superiori emerge che in Toscana oltre la metà dei 4.000 decenti partecipanti è stata bocciata.
“Sembra quasi che si sia fatto apposta a non voler concedere la stabilizzazione a chi ha aspettato per anni questo concorso” attacca Rapezzi. “Il risultato – spiega – sarà che questi stessi docenti saranno alla fine chiamati ad insegnare come supplenti precari nei medesimi stessi posti per cui sono stati scartati, dato che in ogni caso quesi posti devono essere coperti”. “Per di più – aggiunge – con un ulteriore paradosso: che entreranno di nuovo come precari nel quadro di una riforma che fissa in 36 mesi la durata massima di contratti precari. Se fra 3 anni non saranno stabilizzati, dovranno essere mandati via”. Il sindacato calcola che i posti da coprire per l’anno 2016/17 saranno 2.300 per il personale docente e ben 4.400 deroghe per gli insegnanti di sostegno.
A questi si aggiungono le carenze del personale Ata: in Toscana gli assunti saranno 717, ma secondo il sindacato mancano ancora 320 posti e il termine per le nuove immissioni scade il 31 agosto. “Per loro non ci sarà il riconoscimento dei passati anni lavorati, con la perdita dunque degli scatti di anzianità”. A mancare sono però anche i presidi: sono oltre 100 su un totale di 492, le scuole toscane prive di Dirigente scolastico, e che saranno affidate ad un reggente,e mancano anche oltre 80 “segretari” (DSGA).
Insomma ce n’è di che mandare in subbuglio l’intero mondo della scuola e creare grosse difficoltà alla didattica. Per questo la Flc Cgil, invita tutti docenti a segnalare i diversi casi alla mail toscana@flcgil.it. “I tempi stringono, e il governo non sta dando risposte. Senza un cambio di rotta – conclude Rapezzi – una nuova mobilitazione a settembre sarà inevitabile”.