FIRENZE – Celebrate stamani, nel giono della Liberazione dal nazifascismo, le prime due unioni civili del Comune di Firenze.
Molta emozione per la prima cerimonia officiata dal sindaco Dario Nardella nella Sala Rossa di Palazzo Vecchio, che ha visto protagonisti la coppia composta da Mauro Mori (43 anni di Figline) e Michele Lorenzini (47 anni, originario di Siena), entrambi in giacca nera e camicia bianca.
A suggellare l’unione, in una cerimonia molto sobria, lo scambio degli anelli sulle note dell’Inno alla Gioia ed un abbraccio liberatorio ad occhi lucidi. “La nostra storia – ha raccontato Mauro Mori – è iniziata 20 anni fa, appena è stata approvata la nuova legge ci siamo precipitati a telefonare in Comune. Nella nostra unione in pratica non cambierà nulla, ma l’unione ci dà più sicurezza e tranquillità”
“Abbiamo voluto espressamente che questa sala fosse anche lo spazio per celebrare le unioni civili, in modo da dare la giusta solennità a questo momento – ha detto il sindaco Nardella, durante la cerimonia”. “Oggi ricorre la data della Liberazione di Firenze, è il giorno della libertàanche la libertà di amarsi – ha aggiunto – e oggi Firenze per la prima volta applicando questa nuova legge italiana”. Il sindaco ha dedicato alla coppia anche un aforisma del poeta indiano Tarun Tejpal: “‘due cose ci salvano nella vita: amare e ridere. Se ne avete una va bene. Se le avete tutte e due siete invincibili’.
Tempo di ricomporsi dopo le foto di rito, che è stata la volta della seconda coppia: Mauro Sottili e Davide Caniglia. “Per noi è davvero una liberazione – ha spiegato Mauro Sottili – stiamo insieme da 16 anni e avremmo voltuto farlo già quindici anni fa, ma almeno in Italia non era possibile. Per noi era importante non solo il lato dei diritti ma anche quello dei doveri su cui impegnamo davanti allo Stato”.
Commentando poi le parole della sindaca leghista di Cascina (Pisa), Susanna Ceccardi che nei giorni scorsi si è appellata alla ‘obiezione di coscienza’, Nardella ha detto: “Ogni sindaco ha il dovere di applicare e rispettare la legge”.