LUCCA – Prime confuse ammissioni da parte di Pasquale Russo, il 46enne da due giorni aggli arresti con l’accusa di aver cosparso di benzina e dato alle fiamme Vania Vannucchi, morta dopo un giorno di agonia per le ustioni riportate.
L’uomo, interrogato a lungo dai poliziotti della questura lucchese, avrebbe confermato di aver gettato addosso alla donna il liquido infiammabile, ma nega di aver appicato le fiamme o di volerla uccidere. “Le ho buttato la benzina – la versione dell’uomo, secondo quanto riferito dal suo legale, l’avvocato Gianfelice Cesaretti – per sporcarla, per imbrattarla. Ma non le ho dato fuoco. Solo dopo ho pensato che lei fumava: forse aveva la sigaretta accesa”.
Sarà questo il recconto che l’uomo ripeterà venerdì mattina al gip nell’interrogatorio di garanzia. Una versione così fragile che sembra già far orientare la difesa per la semi-infermità mentale. Il legale ha fatto sapere di voler chiedere una perizia psichiatrica per Pasquale Russo: “Era in cura da qualche tempo – ha detto – per problemi pschiatrici: aveva fatto varie visite mediche e credo prendesse dei farmaci”.