FIRENZE – “Rifiutiamo tutti insieme di essere ostaggi di una piccola minoranza che usa il nome di Dio bestemmiandolo per progetti di potere mondiale”. Questo il messaggio lanciato dall’imam di Firenze e presidente dell’Ucoii, Izzedin Elzir, che ieri assieme ad una delegazione di una ventina di persone di fede musulmane ha preso parte alla messa nella cattedrale di Firenze, come segno di solidarietà dopo l’attacco terroristico nella chiesa di Saint Etienne de Rouvrai in cui due giovani aderenti all’Isis hanno preso in ostaggio i fedeli e sgozzato un anziano sacerdote.
Noi siamo tutti i giorni con i fratelli cristiani che hanno subito quell’attentato criminale dentro un luogo sacro. Un luogo sacro non è solo per una fede religiosa, lo è per tutta l’umanit” ha detto Elzir aggiungendo: “Musulmani e cristiani in tutto il mondo vivono in pace e tranquillamente, fuorché qualcuno che cerca di prendere tutti noi in ostaggio”.
All’indomani dell’inizaitiva non sono mancate le polemiche intorno alla limitata partecipazione delle delegazioni islamiche nelle chiese. “Non importano i numeri, è il significato che conta” spiega Elzir, stamani “obiettivo non era un’invasione di massa dei luoghi di culto cristiani, ma una testimonianza di vicinanza tra due fedi diverse ma unite contro il terrore”.
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Analoghe partecipazioni anche in altre città toscane come a Siena, nella Chiesa della Santissima Annunziata in piazza Duomo. “Sono qui per ribadire la nostra vicinanza e il rispetto dei luoghi santi” ha detto Aisha Lazzerini, rappresentante in Toscana del Coreis, altra associazione del mondo islamico.
Messa aperta ai musulmani anche a Cascina, dove però la sindaca leghista, Susanna Ceccardi, ha preferito non partecipare. “Questa è una messa un po’ speciale – ha detto don Elvis Ragusa, parroco di San Lorenzo alle Corti dove si è svolta la celebrazione – alla quale partecipano anche i nostri fratelli musulmani e gli amici del centro profughi della Tinaia, che hanno risposto all’appello del nostro sindaco, peccato che lei non ci sia”.