AREZZO – Antonio Di Stazio, 60 anni, il vigilante scomparso in provincia di Arezzo con 50 chili di oro e poi riapparso l’altro ieri a Lucca senza il prezioso metallo, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri di Arezzo in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal gip Annamaria Loprete.
L’arresto è stato disposto dopo che è stata modificata l’ipotesi di reato, passata da appropriazione indebita a furto aggravato. La cassaforte che si trovava nel furgone scomparso l’11 luglio dalla zona di Badia al Pino, nel comune di Civitella in Valdichiana durante il ritiro del metallo da fondere e ritrovata, vuota, poco dopo nel veicolo abbandonato, era controllata direttamente dalla sede centrale dell’azienda e dunque non un bene di cui Antonio Di Stazio aveva la custodia.
Di Stazio era scomparso mentre stava effettuando il servizio in compagnia di un collega. Quando quest’ultimo era sceso dal furgone per ritirare l’ultimo carico, Di Stazio era sparito con il furgone, ritrovato poi nei paraggi.
Dopo una settimana in cui non aveva dato notizie di sè, il vigilante era ricomparso martedì a Lucca con il suo avvocato Marco Treggi. Formalmente indagato per appropriazione indebita, era tornato a condurre la vita di sempre ad Arezzo dove è stato arrestato questa mattina.