FIRENZE – Un tavolo di crisi congiunto tra Regione e organizzazioni sindacali per monitorare la difficile situazione del comparto bancario toscano, che negli ultimi anni in Toscana ha vissuto la crisi di importanti gruppi, ma anche esuberi, ricapitalizzazioni faticose, riduzione delle attività di molte “banche locali”. Dal 2008 si sono persi 7.000 posti di lavoro e 12 miliardi in capacità di erogazione del credito alle imprese.
Obiettivo, si spiega, è preservare il patrimonio di professionalità, di lavoro e di presenza sul territorio di un credito più efficiente, che sappia ricostituire anche quel necessario rapporto fiduciario con i cittadini. “Un accordo importane che speriamo diventi un modello – spiega Daniele Quiriconi, segretario toscano della Fisac-Cgil – per questo chiediamo al governo che ne costituisca uno analogo a livello nazionale”.
L’accordo, il primo del genere in Italia, prende le mosse da una sollecitazione degli stessi sindacati raccolta dal governatore Rossi, prevede l’istituzionalizzazione del confronto tra le parti sociali, con momenti specifici di approfondimento con le associazioni dei consumatori e con gli organi preposti al controllo della legalità.
“Scopo di questo protocollo – ha dichiarato l’assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo – è creare una sorta di regia che consenta di non farci trovare impreparati dalle decisioni che potranno essere assunte dagli istituti di credito e provare a dar loro sostegno nei processi di aggregazione, con un’attenzione particolare alla salvaguardia dei posti di lavoro”.