LIVORNO – Un genio, a suo modo. E un precursore, nella satira e nell’informazione: per questo il Consiglio regionale della Toscana ha deciso di attribuire a Mario Cardinali, ideatore e fondatore de Il Vernacoliere, il Gonfalone d’argento, massima onorificenza dell’assemblea toscana.
Ricevendo l’onorificenza, Cardinali non ha mancato di scherzare come suo carattere, con salaci battute in vernacolo livornese.
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Nato come settimanale di controinformazione libertaria Livornocronaca, dal 1961 assume il sottotitolo di Vernacoliere, che del 1982 diventa il titolo principale della testata: oggi stampa 36 mila copie diffuse in tutte le principali città e nelle regioni del centro-nord, e si finanzia esclusivamente con le vendite. All’origine del successo l’intuizione di Cardinali dell’utilizzo del dialetto livornese come “lingua” della testata, e il taglio satirico dissacrante e “sboccato”, senza per questo essere cedere alla volgarità fine a sé stessa.
Negli anni il foglio si è imposto come laboratorio per alcuni dei migliori disegnatori satirici e vignettisti – tra cui Daniele Caluri, Emiliano Pagani, Wanda Canfori, David Lubrano ed Ettore Borzacchini.