ROMA – Le Regioni sono in prima fila nella lotta alla povertà, ma serve l’intervento dello Stato, che può fare di più. Nel giorno in cui l’Istat diffonde i dati sulla povertà in Italia che segnano cifre da record con quasi 4,6 milioni di persone in povertà assoluta, il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, invita lo Stato a fare una “scelta coraggiosa” e a investire nuovi fondi sul piano di contrasto.
Le Regioni – spiega Rossi, oggi a Roma per presentare l’iniziativa “Toscana ovunque bella” – sono impegnate, “chi più chi meno, chi in un settore chi in un altro”, su questi fronti e spingono per fare in modo che il “Reddito di inclusione sociale (Reis) diventi un diritto universale per i quasi 4,6 milioni di persone che versano in condizioni di povertà assoluta. Si tratta di persone che non hanno la possibilità di soddisfare i bisogni essenziali”, insiste Rossi, ovvero “mangiare con un apporto calorico adeguato, vestirsi in maniera appena decente, abitare e muoversi quel tanto che è indispensabile per vivere oggi; persone che hanno bisogno di aiuti”.
“Noi come Presidenti di Regione – ribadisce – abbiamo quindi accolto e fatto nostro il piano contro la povertà presentato dalla Caritas” e dalle altre organizzazioni del no profit: “è un piano preciso che prevede un intervento a gradi” per l’introduzione del Reis “che costerà 7 miliardi di euro. E’ un’altra cosa rispetto al reddito di cittadinanza: è un intervento che in Europa esiste e si può costruire in Italia anche cercando finanziamenti in molti aspetti e rivoli nei quali la spesa sociale adesso è dispersa”. E poi “bisogna fare una scelta coraggiosa e metterci altri soldi”. Se ad esempio “non avessi avuto l’abolizione dell’Imu e avessi dovuto pagarla – è la considerazione di Rossi – non mi sarebbe cambiata la vita.