TOSCANA – La nostra regione si conferma al 7/o posto complessivo per reati ambientali, ma in discesa di una posizione rispetto a qualche anno fa, con 1.832 infrazioni accertate pari al 6,7% nazionale, con un calo sia nel numero delle denunce, nei sequestri e nel numero delle persone arrestate.
A dirlo i dati del Rapporto Ecomafie 2016 curato come ogni anno da Legambiente, presentato da Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, assieme al comandante toscano del Corpo Forestale delo Stato, al referente regionale di Libera don Andrea Bigalli, e all’amministratore nazionale di Legambiente Nunzio Cirino Groccia (nella foto).
“Merito anche dell’efficacia dell’azione di contrasto – spiega Ferruzza – grazie anche alla legge sugli ecoreati approvata un anno fa”.
La Toscana, al 3/o posto nazionale per ecoreati (73), anche a livello ambientale rimane oggetto di appetiti e infiltrazioni da parte delle organizzazioni criminali: siamo quarti in classifica per i reati contro il patrimonio artistico (56 i furti d’arte) e sul fronte degli incendi (47 persone denunciate, secondo valore in Italia dopo la Sardegna); stabili i reati legati al ciclo del cemento (6/o posto nazionale) dove calano le infrazioni ma aumentano i sequestri, e sul fronte dei rifiuti con 293 reati accertati e oltre 450 persone denunciate e un fronte caldo rappresentato dalle discariche illegali, prima tra tutte quella di Paterno nel Mugello. Note positive dal calo dei reati contro gli animali (8/o posto) che rimangono però comunque oltre 400.
Intervista a Giuseppe Vadalà, comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato