FIRENZE – “Siamo contenti dello stop al tunnel Tav e alla stazione Foster chiesto dal sindaco Nardella, ma ora si passi ai fatti bloccando formalmente i lavori”. A parlare è il portavoce del comitato No Tav di Firenze Tiziano Cardosi, assieme ai rappresentanti del fronte contrario alla realizzazione dell’opera, tra cui il docente di pianificazione urbanistica presso l’Università di Firenze Alberto Ziparo, il professore di Analisi e Pianificazione Territoriale Sergio Pizziolo, il presidente regionale di Legambiente Fausto Ferruzza, la presidente di Italia Nostra, Maria Rita Signorini.
Con il fronte No tav anche i capigruppo delle forze consiliari di opposizione Arianna Xekalos (M5S), Tommaso Grassi (Firenze Riparte a Sinistra – Sinistra Italiana) e Miriam Amato (Alternativa Libera), che hanno annunciato un mozione comune per chiedere al Comune che si apra un percorso partecipato con la cittadinanza per esaminare le alternative al sottoattraversamento.
Le proposte del Comitato fiorenino No Tav saranno al centro della trasmissione News Box di Novaradio di domattina, in onda dalle 9 alle 9.30, con ospiti in studio e telefonici.
“Vogliamo vedere le proposte delle ferrovie, ma c’e’ il rischio che siano proposte discutibili” invocano i No Tav. “Si parla di una stazione sopraelevata sullo stile Tiburtina – avverte Ziparo – ma l’esperienza ci dice che quello è un progetto costoso e sovradimensionato, e che ha fatto disastri ambientali, urbanistici ed economici”. “Si sente parlare di innovazioni tecnologiche, ma finora nessuno si è degnato di illustrarle – aggiunge il professor Pizziolo – e neppure noi tecnici sappiamo se possono davvero essere efficaci”.
“L’invito al Comune – spiegano i No Tav fiorentini – è ascoltare, dopo il fallimento di questo piano e 760 milioni di euro finiti in fumo, chi per dieci anni ha annunciato inutilmente il disastro avvenuto”. Ancora Cardosi lancia un appello alle istituzioni: “Leggiamo di un vertice tra Comune, Regione e tecnici di Ferrovie dello Stato fissato per il 15 luglio, ci auguriamo che sia a porte aperte e di essere invitati anche noi”.
Questo perché, spiegano i rappresentanti del comitato fioretntino No Tav, l’alternativa c’è ed è rappresentata dallo studio di fattibilità sulla “soluzione di superficie” che permette di sviluppare alata velocità, traffico ferroviario regionale e il cosiddetto “treno metropolitano” tra Firenze e l’hinterland, che è stato elaborato dal gruppo di lavoro nato dalla collaborazione tra No tav e alcuni docenti dell’ateneo fiorentino: “Un progetto con potenzialità molto grosso, che potrebbe portare il trasporto pubblico su ferro anche oltre Firenze, nella Piana”.
La discussione va riaperta e cambiare si può ancora, insistono i rappresentanti della Consulta No tav, che smentiscono alcuni luoghi comuni sulle grandi opere. “E’ falso che si rischino di pagare pesanti penali – spiega ancora il professor Ziparo – perché anche con un un progetto nuovo ci sarebbe lo stesso general contractor, eppoi sarebbe la prima volta nell’applicazione della legge obiettivo”. “Allo stesso modo non è vero che si sarebbe un allungamento dei tempi: secondo l’attuale progetto i treni Tav circolerebbero sottoterra tra 12 anni, uil nostro progetto non porterebbe via più di 4 anni di lavori, con costi tra 4 e 8 volte più bassi”.
“Le parole di Nardella e del ministro Delrio mostrano che anche per le grandi opere niente è deciso, è questione di volontà politica” dice Ornella De Zordo, storica esponente di Perunaltracittà e da sempre alfiere anti-Tav. Dello stesso avviso Fausto Ferruzza di Legambiente Toscana: “La politica che cambia idea non è più debole ma più autorevole, il vero estremismo – avverte – è fare i i caminetti su progetti morti”.