FIRENZE – Alle battute conclusive il processo di appello per gli abusi sui minori ospiti della comunità del Forteto, che l’anno scorso ha visto la condanna al 17 anni e mezzo del fondatore Rodolfo Fiesoli per maltrattamenti e violenza sessuale, e pene detentive per altri 16 dei 22 imputati.
La linea scelta dalla difesa di Fiesoli – che in primo grado chiese anche la ricusazione del giudice Bouchard – è che non sia stato rispettato il diritto costituzionale alla difesa.
Sempre i legali di Fiesoli hanno chiesto alla corte di appello di rinnovare il dibattimento ammettendo le testimonianze di due operatrici dei servizi sociali scartate invece in primo grado. Richiesta rigettata dalla pm Ornella Galeotti, che rappresenta l’accusa in appello assieme al collega Adolfo Sgambaro, spiegando che entrambe le donne non sono testi credibili: una è indagata per abuso d’ufficio, l’altra per falsa testimonianza nel secondo processo che vede imputato Fiesoli per violenza sessuale su un minore ospite del Forteto.
Mentre volge al termine il lavoro della commissione di indagine bis sulle responsabilità delle istituzioni, in tema di coperture e complicità è la vicenda processuale destinata ad allargarsi: un’indagine con l’ipotesi di reato di falsa testimonianza è stata stata aperta a carico di 11 persone che hanno deposto nel primo processo. Era stato il tribunale a trasmettere gli atti alla procura.