CALENZANO – “Dopo 5 sconfitte su 6 ballottaggi, se fossi il segretario regionale del Pd io farei una riflessione seria” sulle dimissioni. A parlare è il sindaco di Calenzano Alessio Biagioli, stamani ospite di Novaradio che dopo la debacle dem al secondo turno si associa a quanti chiedono ora un cambio ai vertici del partito, a partire dal segretario Dario Parrini.
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Ipotesi che lo stesso Parrini ha rigettato (“serve unità in vista del referendum di ottobre” ha detto), anche se in provincia si vedono le prime conseguenze delle batoste elettorali, con le dimissioni del segretario grossetano del Pd Marco Simioni seguite a quelle dell’omologo aretino Massimiliano Dindalini, mentre Alessio Lari segretario democrat del territorio pisano – dove il Pd ha perso Cascina a vantaggio della Lega Nord – annuncia: “Se serve la segreteria è pronta a lasciare”.
Rimane contrario ad un cambio della dirigenza del Pd il governatore Enrico Rossi, che rilancia la proposta di un direttorio nazionale di “30 persone rappresentative dei territori” da affiancare al segretario nazionale Renzi nella gestione del partito. “Una boutade – la liquida Biagioli – o si cambia davvero o tutto è inutile, serve un commissario dedicato giorno e notte al partito fino al congresso di ottobre”. E avverte: “Il Pd deve recuperare il contatto con la sua base storica, ma anche un dialogo serio alla sua sinistra, la strategia dell’autosufficienza non funziona. In caso contrario il rischio è che si avveri la profezia di Berlusconi sulla ‘de-toscanizzazione’ dell’Italia, stavolta però ai danni del Pd”.
La tornata elettorale del 5-19 giugno apre nuovi scenari anche nella piana fiorentina con la vittoria di Lorenzo Falchi di Sinistra Italiana: il neosindaco – oggi la proclamazione – ha fatto appello agli altri sindaci della piana ad unire le forze contro l’inceneritore. Risposte negative arrivano però dai colleghi di Prato Matteo Biffoni e di Campi Bisenzio Emiliano Fossi – “troppo tardi tornare indietro, la politica non può essere schizofrenica” dicono – cui si associa anche il primo cittadino Calenzano.
Mano tesa a Falchi invece, da Prato così come da Calenzano, sul fronte del no alla nuova pista di Peretola. “Un’opera ben più impattante del termovalorizzatore, che non è stata ancora approvata e che ha alternative praticabili” spiega Biagioli, lanciando poi una stoccata a coloro che – come il governatore Rossi ancor oggi in alcune interviste – sostengono la necessarietà della nuova pista: “E’ inutile richiamare il Pd all’umiltà e all’ascolto dei cittadini – avverte Biagioli – se poi anche lui insite sull’accumulo nella piana di opere impattanti come aeroporto, stadio e inceneritore che i cittadini non vogliono”.