FIRENZE – Si dimette Alessandro Carfì: l’amministratore delegato Publiacqua ha annunciato di aver chiesto ad Acea (socio privato al 40% della società di gestione idrica) di essere destinato ad altro incarico.
All’origine della decisione comunicata al al presidente Vanoni, spiega una nota di Pubiaqua, le vicende legate alla voragine apertasi il 25 maggio scorso in lungarno Torrigiani. “Una prova difficile e nuova” ha spiegato Carfì, secondo cui “la società si è mostrata tuttavia pronta e reattiva sia nel gestire l’evento che le conseguenze” e che “abbia operato con la dovuta diligenza”.
L’ad era finito prima nella bufera delle critiche sui tempi di reazione all’emergenza (le 5 ore tra il primo allarme nottunrno e l’apertura della voragine all’alba), sul’individuazione delle cause (in un primo momento fu lui ad avanzare l’ipotesi che all’origine ci fosse il cedimento di un tunnel sotterraneao, risultato invece intatto) e soprattutto sulla vicenda del pagmaento dei costi di rispristino: il suo rifiuto ad accollarsi i 5 milioni di euro di spese di ripristino gli attirò le dure critiche da parte del sindaco Nardella.
“A distanza di qualche settimana e superata la fase più critica – afferma Carfì spiegando la sua decisione – avverto la necessità che il clima di collaborazione tra Publiacqua, tutti i suoi azionisti e le responsabilità coinvolte nella ricostruzione sia ancora più solido e ispirato dalla serenità e massima collaborazione”. “Il tempo e le analisi in corso sui fatti accaduti – aggiunge – si incaricheranno di dimostrarlo anche a chi ha avuto ed ha opinioni diverse”.
