FIRENZE – Si avvia verso le battute finali il processo di primo grado per la morte di Riccardo Magherini, il 40enne morto il 3 marzo 2014 durante un arresto in borgo San Frediano.Conluse oggi le arringhe difensive, il giudice Barbara Bilosi ha fissato l’ultima udienza il 13 luglio prossimo: dopo per eventuali ultime contro-repliche, il magistrato si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza.
L’udienza odierna ha visto protagonisti i legali dei 4 carabinieri imputati di omicidio colposo assieme a due operatrici del 118 che intervennero quella notte.
“Un processo contro l’Arma dei carabinieri” ha dichiarato l’avvocato Maresca, difensore di 3 dei 4 militari, che esplicitamente i casi Cucchi e Aldrovandi ha accusato le parti civili di voler “far diventare tutti uguali certi processi”. Prima di conludere chiedendo l’assoluzione per i suoi assistiti, il legale ha attaccato il “ruolo” dei volontari, responsabili a suo dire di “non aver preso in mano la situazione”, e ha invitato il giudice a valutare la posizione del responsabile del 118 che ricevendo la chiamata inviò un’ambulanza senza medico a bordo – posizione questa invece archiviata dai pm durante l’indagine.
Secondo l’avvocato Ragusa, difensore del quarto caabiniere imputato “i responsabili per la morte di Magherini – ha detto – sono da ricercarsi nei tre minuti di ritardo” nell’invio dei soccorsi, ovvero i 3 minuti che trascorsero tra la telefonata dei carabinieri al 118 e l’invio da parte dell’operatore della prima ambulanza.
Nella sua requisitoria il pm Luigi Bocciolini aveva formulato richieste di condanna a 9 mesi di carcere per i carabinieri Stefano Castellano, Davide Ascenzi, Agostino Della Porta (un mese in più di carcere per Vincenzo Corni l’unico militare accusato di percosse); stessa pena di 9 mesi è stata chiesta anche per una delle volontaria della Croce Rossa, Claudia Matta, mentre per l’altra volontaria della CRI, Janeta Mitrea, è stata chiesta l’assoluzione.
“Ci rimettiamo ora alla decisione del giudice – ha commentato stamani Andrea Magherini, fratello di Riccardo, stamani ai microfoni di Novaradio – per ora mi sento di dire che la cosa più importante è che sulla morte di Riccardo si arrivi ad una verità giudiziaria”.