FIRENZE – Cosa è stato a provocare il crollo del Lungarno Torrigiani? Uno smottamento in atto da tempo o la rottura improvvisa di un tubo? Cosa è successo in quelle 6 ore tra i primi allarmi di allagamento e l’aprirsi della voragine? E poi, ci sono stati ritardi o sottovalutazioni da parte dei soggetti incaricati di manutenzione, controllo e intervento?
Queste e molte altre risposte quelle si attendono oggi in Consiglio Comunale di Firenze, cui è attesa la relazione della giunta Nardella su quanto avvenuto nella notte di giovedì scorso.
Tra queste, non solo la ricerca delle responsabilità, ma anche i prossimi passi, compresi modi e tempi dei lavori di ripristino. A chiedere chiarezza non solo le forze di opposizione ma anche un gruppo di cittadini e comitati che per il pomeriggio hanno organizzato sul lungarno una manifestazione di protesta dal titolo “Nardella fai acqua” per pretendere scuse e chiarimenti dal sindaco. A tutti i partecipanti al presidio – a partire dalle 18,30 sul lato Ponte alle Grazie – l’invito a portare un ombrello che sarà usato per un breve flash mob.
Tra gli aderenti alla manifestazione, i gruppi di Perunalatracittà, Sel e Firenze per Tsipras. “Vogliamo risposte precise, non la facile ricerca di un capro espiatorio o il ricorso a spot sulla ricostruzione” dichiara il capogruppo consiliare di Sel, Tommaso Grassi, ospite del nostro News Box.
Una replica diretta alle parole del sindaco Nardella, che venerdì ha annunciato di voler completare i lavori in 5 mesi, entro il 4 novembre (50/o anniversario dell’alluvione) e che già il giorno stesso del crollo aveva parlato di “errore umano”. Concetto ribadito anche stamani: “Non faccio l’accusatore, ma credo che sia ormai chiaro, che qui non c’è una causa naturale” ha detto stamani al termine di un sopralluogo sul Lungarno assieme al capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, che invece ha invitato alla calma: “I dati vanno analizzati ed interpretati, invito tutti a prenderle per il verso giusto ed evitare di pressare” ha dichiarato, aggiungendo: “La gestione dell’emergenza mi sembra sia stata molto efficiente”.
“Abbiamo risolto in 12 ore un’emergenza per 400 mila cittadini stiamo lavorando pancia a terra per la ricostruzione” ha detto oggi Nardella, che sulla presenza a Firenze del premier ha precisato: “Io stesso ho informato Renzi, il problema non è il sostegno del governo che è massimo.
E mentre i lavori vanno avanti con il radar che monitora lo spostamento della spalletta deformata (finora pochi millimetri) – nel fine settimana la voragine è stata stabilizzata e Publiacqua ha posizionato il tubo da 500 millimetri che dovrà fungere da bypass per il tubone rotto – il Codacons lancia la presentazione di una class action collettiva per chiedere il risarcimento dei danni subito, non solo da parte dei residenti del lungarno Torrigiani ma di tutti i cittadini di Firenze.