TOSCANA – Dopo i casi dei tre operai morti nell’ultimo mese nel settore del marmo apuano – che hanno fatto salire a 6 il conto degli infortuni mortali dal settembre 2015 – la giunta regionale ha varato l’annunciato piano straordinario di controlli nelle cave.
Due milioni e mezzo nel complesso le risorse che saranno messe a disposizione per la creazione di una speciale task force, per cui saranno assunti un ingegnere e 2 geologi a tempo indeterminato, più 50 tecnici a tempo determinato per la durata biennale del progetto.
A loro il compito di monitorare le condizioni di sicurezza dei 170 siti estrattivi e le 600 imprese del lapideo dell’area versiliese e apuano – in grande parte medio-piccole – ed mettere in atto una serie di azioni a 360° di prevenzione e sanzione: dalla vigilanza in cava sui dispositivi di protezione degli operai al rispetto delle regole sulla movimentazione dei materiali, dal controllo sui protocolli sanitario, ma anche ridefinire e rendere cogenti i protocolli di sicurezza e le modalità di applicazione delle sanzioni.
Oltre a questo, il nuovo personale avrà la possibilità di emanare provvedimenti dove si riscontrino carenze nella sicurezza, il compito organizzare corsi di formazione e sensibilizzazione, elaborare un testo che illustri le cause di tutti gli infortunio e le azioni che li avrebbero potuti evitare.
Sul fronte dei controlli, obiettivo è raggiungere quota 2280 in due anni, con una media di 6/7 in ciascuna cava (nel 2015 sono stati appena 280), e almeno 900 accessi nelle imprese (contro i soli 50 dell’anno scorso).