FIRENZE – “Vogliamo una sospensione dell’Autorizzazione Unica in corso sull’inceneritore di Case Passerini e l’apertura di un confronto tecnico di valutazione.
Non sarà consentito a nessuno di speculare sulla pelle dei cittadini e di subordinare al profitto di pochi i basilari diritti alla salute, al territorio ed ai beni comuni”. Tornano all’attacco i comitati di residenti e associazioni ambientaliste, forti della grande manifestazione di sabato a Firenze che ha portato in piazza oltre 10.000 persone scese in piazza, di 228 realtà aderenti. “Comune e di Firenze e Regione Toscana – si chiedono – hanno intenzione di ascoltare i propri cittadini? O fare finta che nulla sia accaduto?”.
E ai rappresentanti istituzionali che, come l’assessore all’ambiente del Comune Alessia Bettini, hanno detto “pronti al diaologo ma il progetto va avanti” invitando le associazioni a partecipare all’osservatorio ambientale di monitoragggio sul progetto, il fronte No inceneritore non le manda a dire: “Rispediamo al mittente l’invito a partecipare a comitati di sorveglianza post opera. Se vogliono la partecipazione dei cittadini e dei comitati, che la si cerchi prima delle scelte”. Le alternative ci sono, ricordano, come la strategia rifiuti zero – raccolta porta a porta, tariffazione puntuale, recupero degli scarti, distretto del riciclo e riprogettazione- che le istituzioni dovevano prendere in considerazione e invece non lo hanno fatto”.
Intanto le “Mamme no inceneritore” con le associazioni che si battono contro la realizzazione dell’impianto lanciano una nuova iniziativa: una rete di centraline low cost per la misurazione della qualità dell’aria nella piana fiorentina, dove da tempo sono state rimosse e mai ricollocate, per dimostrare come i dati di inquinamento non siano compatibili con la costruzione nella zona di un inceneritore, oltre al nuovo aeroporto e il raddoppio della autostrada.
Le centraline analizzeranno inquinanti come PM 2.5 e PM10, CO e NO2, temperatura e umidità, sfruttando l’energia solare. Obiettivo del progetto – realizzato in collaborazione con tecnici informatici, medici e ricercatori universitari – è realizzare per uno studio scientifico partecipato sull’inquinamento atmosferico e sia gli effetti sulla salute umana.
Per finanziare il progetto le “mamme” lanciano una campagna di crowfunding: chi darà il proprio contributo riceverà in dono piccoli gadget – tra cui le borraccia di acciaio antispreco, magliette, libri e dvd dedicati al tema.