TOSCANA – Con l’approvazione della nuova legge sulle unioni civili, i sindaci toscani si preparano al nuovo corso.
A Firenze le persone dello stesso sesso si potranno unire civilmente nella storica Sala Rossa di Palazzo Vecchio. Il gruppo Pd ha preparato una mozione perché il calendario di matrimoni e unioni civili sia unificato, mentre il sindaco Nardella – che solo poche settimane fa frenava sulla protesta dei sindaci sulla trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero – annuncia: “Sarò io in persona a celebrare la prima unione civile a Firenze”.
Intanto perfino i primi cittadini di centrodestra scaricano l’appello di Matteo Salvini che ha parlato di obiezione di coscienza alla celebrazione delle unioni. All’indomani dell’approvazione della nuova legge, nessuno segue il leader leghista. Ad esempio il sindaco di centrodestra di Arezzo, Alessandro Ghinelli: “Sono contrario ma la legge va rispettata”. Ai cittadini che dovessero incontrare difficoltà si il primo cittadino di Capannori, Luca Manesini: “Venite a Capannori, vi sposo io”.
Sul tema interviene anche il segretario del PSI, il mugellano Riccardo Nencini: “I sindaci socialisti sono pronti a far da supplenti dove altri colleghi facessero appello ad una fantasiosa e illegittima obiezione di coscienza e ogni anno il 11 maggio, celebreranno la giornata ‘Arcobaleno’ in ricordo dell’approvazione della legge.
