LIVORNO – Situazione sempre più difficile per il primo cittadino di Livorno Filippo Nogarin, dopo che il Movimento 5 Stelle oggi ha sospeso il sindaco pentastellato di Parma, Federico Pizzarotti, anch’egli come Nogarin raggiunto nei giorni scorsi da un avviso in garanzia (sulla gestione del Teatro Regio).
Una notizia che arriva proprio alla vigilia della cruciale seduta del Consiglio Comunale (inizio alle 19.30), il primo dopo l’annuncio da parte di Nogarin di essere indagato per la vicenda Aamps. Una riunione in cui il sindaco si troverà ad affrontare l’attacco delle opposizioni – tra cui anche i dissidenti ex M5S che hanno lasciato la maggioranza proprio sulla vicenda Aamps – pronte a presentare un mozione di sfiducia al sindaco, che al momento può contare al momento su un solo voto di scarto. Questo ammesso che i 17 consiglieri pentastellati continuino a conferire la fiducia a Nogarin nonostante i malumori della base: secondo un sondaggio di Ixè per Agorà (Raitre) reso noto oggi, il 68% degli elettori M5S pensa che Nogarin dovrebbe dimettersi.
Ancora stamani Nogarin in un’intervista a Repubblica aveva ostentato sicurezza, ciutando a proprio sostegno proprio il caso del collega di Parma: “Pizzarotti – ha dichiarato – farà come me e come tutti i sindaci Cinque Stelle collaborerà con la magistratura”. Il sindaco ha ribadito poi di essere pronto” a dimettersi “se emergeranno condotte scorrette” da parte sua, ma aggiunge: “Di cosa parliamo però? Qui non ci sono in ballo tangenti, mazzette o favori personali. Io ho le mani pulite. Non siamo Mafia capitale, frutto delle politiche del Pd che le mani se le è sporcate”.
“Leggo di essere indagato per concorso in bancarotta fraudolenta – insiste Nogarin nell’intervista – quando la bancarotta qui non c’è. Bisognerebbe chiederlo al pm. Io so solo che la società dei rifiuti era al collasso e che noi, e non la giunta guidata dal Pd che mi ha preceduto, abbiamo portato i libri ai giudici e avviato il concordato preventivo”.