LIVORNO – Nuove accuse contro il sindaco di Livorno Filippo Nogarin in relazione all’inchiesta sull’azienda dei rifiuti Aamps. Secondo quanto riportato oggi dal quotidiano Il Tirreno, l’avviso di garanzia riguarderebbe non solo il reato bancarotta fraudolenta per l’assunzione dei 33 precari in Aamps, ma anche di abuso di ufficio e falso in bilancio.
Secondo quanto riportato dal quotidiano, che desume le contestazioni dall’analisi dalle notifiche ai 18 indagati complessivamente coinvolti: l’abuso di ufficio sarebbe in relazione alla decisione di revoca del Cda di Aamps del 7 gennaio scorso – decisa da Nogarin di fronte alle resistenze a procedere con il concordato – quella di falso in bilancio invece per l’ok ai conti 2014 nonostante il parere contrario dei revisori.
Non un atto dovuto dunque, ma nuove accuse destinate a caricare ulteriormente la polemica politica scatenata dall’inchiesta, anche dopo le dichiarazioni del sindaco che ha detto di essere pronto alle dimissioni se “dovessero emergere condotte contrarie ai principi del movimento”.
Per tutta risposta alle notizie apparese suall stampa Nogarin, che ieri in una trasmissione de La7 ha ribadito di “essere sereno”, oggi è tornato sul tema con un post sul suo profilo facebook: “In nome della massima trasparenza ho deciso di pubblicare quanto ricevuto dalla Procura della Repubblica di Livorno – scrive citandogli articoli del codice penale contestati – a conferma di quanto pubblicamente e ripetutamente dichiarato, cioè che le contestazioni afferiscono al ‘concorso in bancarotta fraudolenta’ legata all’avvio del concordato preventivo di Aamps”.