MASSA – Una giornata di lutto cittadino, lo sciopero generale di 4 ore e di 8 ore per il settore marmifero sono stati proclamati per domani a Massa, nel giorno dei funerali di Carlo Morelli, l’operaio di 61 anni morto ieri schiacciato da una lastra di marmo mentre lavorava in una segheria: un lavoratore precario, che dal 2012 attendeva il contratto.
La salma verrà trasportata dal Noa, Nuovo ospedale delle apuane, direttamente al cimitero di Turigliano, nel comune di Carrara, dove risiedeva. I sindacati confederali hanno organizzato un presidio per l’ultimo saluto a Morelli davanti all’obitorio a partire dalle 15,30, invitando i loro iscritti e tutti i lavoratori, non soltanto del settore del marmo, a partecipare alle esequie. Da là un corteo di cittadini e lavoratori seguirà il feretro a piedi per un simbolico tratto di strada; al cimitero, poi, si svolgeranno i funerali civili per i familiari.
La segheria intanto è stata posta sotto sequestro e la procura di Massa Carrara ha aperto un’indagine per omicidio colposo, come avvenuto il 14 aprile scorso dopo la morte in cava di altri due operai. E’ il sesto morto in nove mesi ne comparto del marmo a Massa Carrara.
Di “ennesima, intollerabile tragedia” parla la Filca Cisl, che torna a chiedere l’introduzione della patente a punti per escludere le aziende dove si verificano incidenti e infortuni. Una morte, sembra, ancora una volta, causata da una sottovalutazione delle misure di sicurezza: “Bisogna rompere il muro di omertà, bisogna avere il coraggio di denunciare le situazioni che non vanno” grida Paolo Gozzani, segretario della Camera del lavoro provinciale.
“Una carneficina” commenta il governatore Enrico Rossi, che un mese fa ha annunciato l’avvio di una campagna straordinaria di controlli sul modello di quanto avviene nel comparto tessile della piana Firenze-Prato-Pistoia: “Nessuno dimentichi l’articolo 18 della legge 81 sulla responsabilità e gli obblighi dei datori di lavoro per la sicurezza dei lavoratori”.