SCANDICCI – La corruzione, ed in particolare quella dei politici, è stato il dolente tasto su cui più volte ha battuto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prendendo parte stamani a Scandicci, assieme al ministro della Giustizia Andrea Orlando e al vicepresidente del Csm Andrea Legnini, alla cerimonia inaugurale dell’anno formativo della Scuola Superiore della Magistratura a Castelpulci.
“La corruzione è un male gravissimo che inquina le fondamenta del vivere civile” e “va combattuta senza equivoci o timidezze” ha detto Mattarella, aggiungendo:“Dobbiamo continuare a spezzare le catene della corruzione e delle complicità”. In politica, ha sottolineato Mattarella, “la corruzione è più grave perché nell’impegno politico si assume un duplice dovere di onestà per sé e per i cittadini che si rappresentano”.
Un intervento, in cui Mattarella, che è anche presidente del CSM, ha voluto gettare un ponte tra politica e magistratura in una fase di alta tensione e infuocati botta e risposta tra premier Renzi e il neo presidente dell’ANM Piercamillo Davigo. Combattere la corruzione è “un impegno di sistema” ha avvertito il Capo dello Stato, auspicando “sinergie” tra i poteri dello Stato: “La magistratura ha il compito di perseguire i reati, le istituzioni politiche quello di agire per prevenire e sconfiggere i fenomeni corruttivi”. Più in generale, ha insistito, “occorre una grande alleanza tra tutte le forze sane per sviluppare ulteriormente gli anticorpi necessari”.
Da Mattarella poi anche un chiaro rifermento alla riforma delle prescrizione in discussione in Parlamento. Il tempo dei processi, ha detto, “non è una variabile indipendente” della giustizia, ha detto Mattarella, invitando le Camere a legiferare: “La giustizia è un servizio e un valore: le istituzioni dello Stato devono saperla assicurare con efficienza e rigore. Diversamente si genera sfiducia e si concede spazio all’illegalità e al malaffare”.