FIRENZE – Al via il 9 aprile prossimo la raccolta di firme per l’indizione di un referendum abrogativo dell’Italicum, la nuova legge elettorale nata dal patto del Nazareno Renzi-Berlusconi e poi approvata dalla maggioranza a sostegno del governo, e che assegna il 54% dei seggi alla lista più votata.
Una riforma che non cambi anzi aggrava la situazione del Porcellum, secondo i promotori della consultazione, poiché assegna un premio di “maggioranza abnorme” contravvenendo a quanto prescritto dalla Corte Costituzionale nella sentenza che ha abrogato parte del vecchio Porcellum, e perché con i capilista bloccati e il gioco delle candidature multiple mantiene lo stretto controllo delle segreterie di partito sulla scelta degli eletti.
“A rischio non solo i diritti democratici ma anche quelli sociali – denuncia Francesco “Pancho” Pardi, ex senatore Idv e tra gli aderenti al comitato promotore – dato che il premierato forte che deriva dall’Italicum porterà alla possibilità del governo di legiferare con limiti ancora minori su scuola, sanità, beni comuni, energia”.
La strada referendaruia non è però l’unica intrapresa per fermare l’Italicum. “Proprio dalla Toscana – spiega il coordinatore di Democrazia Costuzionale, Francesco Baicchi – i giudici hanno accolto e inviato alla Consulta la questione di costituzionalità che abbiamo solllevato”.
In vista dell’avvio della campagna referendaria, a Firenze il Coordinamento toscano per la democrazia costituzionale organizza una giornata di informazione e sottoscrizione sabato prossimo, 2 aprile, nell’auditorium del Consiglio regionale, con la presenza dei costituzionalisti De Fiores, Caretti e Merlini, lo storico dell’arte Tomaso Montanari e l’attore Riccardo Pangallo. Appuntamento dalle 9,30 in Palazzo panchiatichi, via Cavour 4.