FIRENZE – È in esclusiva da giovedì 18 febbraio, fino a mercoledì 24, allo Spazio Alfieri “Fuocoammare” il nuovo documentario di Gianfranco Rosi su Lampedusa, unica opera italiana alla Berlinale, dedicato alla tragedia dei migranti.
“Filmare la morte è stata la cosa più dura – dice il regista – E’ stata una sfida narrativa, dover andare oltre quello che vediamo in tv. E’ una tragedia immensa, che va ben oltre i numeri che ascoltiamo e leggiamo. La difficoltà era raccontare questi drammi senza che la narrazione diventasse gratuita”.
Dopo aver girato il mondo per raccontare persone e luoghi ‘invisibili ai più’, come l’India dei barcaioli (Boatman), il deserto americano dei drop-out (Below Sea Level), il Messico dei killer del narcotraffico (El Sicario, room 164), la Roma del Grande Raccordo Anulare (Sacro Gra), Gianfranco Rosi ha scelto di filmare Lampedusa, epicentro del clamore mediatico, per cercare ‘l’invisibile e le sue storie’.
Seguendo un metodo di totale immersione, Rosi si è trasferito per più di un anno sull’isola facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa raccontando i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre, i lampedusani, e chi ci arriva per andare altrove, i migranti.
Info www.spazioalfieri.it